Il neuroma di Morton è una patologia degenerativa che provoca dolore all’avampiede, alcuni pazienti lo descrivono come una “scossa elettrica”. È provocato dall’infiammazione e ispessimento del nervo interdigitale che affianca le ossa metatarsali, le ossa lunghe del piede. I soggetti maggiormente colpiti sono le donne tra i 40 e 50 anni, anche se può insorgere a qualsiasi età.
Il nervo maggiormente colpito è posizionato tra il 3° e 4° dito del piede, ma può accadere che possa infiammarsi tra il secondo e il terzo dito o tra il primo e secondo o quarto e quinto, negli ultimi due casi è davvero molto raro.
Il neuroma di Morton è chiamato anche sindrome di Morton, morbo di Morton o metatarsalgia di Morton. In questo ultimo caso dobbiamo distinguerla dalla generica metatarsalgia, che normalmente interessa le ossa ed è di origine meccanica, mentre la metatarsalgia di Morton è nevralgica e interessa quindi i nervi.
È importante fare questa distinzione, in quanto hanno una sintomatologia molto simile, ma i trattamenti sono differenti, per questo motivo una diagnosi corretta permette di individuare la migliore cura ed evitare eventuali recidive o peggioramenti.
I sintomi del neuroma di Morton possono variare da persona a persona, ma sempre localizzati nell’avampiede e sulle dita del piede che seguono i metatarsi protagonisti della patologia. I più comuni sono:
Alcuni pazienti segnalano anche:
In generale l’utilizzo di plantari morbidi con calzature comode può aiutare ad alleviare il dolore.
I sintomi del neuroma di Morton di solito si manifestano gradualmente nel corso del tempo e possono peggiorare, durante l’attività fisica, la camminata prolungata o l’uso di calzature inadeguate.
Le cause esatte del neuroma di Morton sono ancora in fase di studio, ma esistono diversi fattori che possono contribuire alla sua formazione. Alcuni dei principali fattori includono:
È importante notare che il neuroma di Morton può verificarsi in persone senza fattori di rischio evidenti e la sua comparsa può variare da individuo a individuo. Come vedrai nel paragrafo successivo è importantissima la sua corretta diagnosi per la scelta della migliore terapia.
La diagnosi del neuroma di Morton si basa su una combinazione di:
Inoltre, come anticipato all’inizio del nostro articolo, riuscire a distinguere il Neuroma dalla metatarsalgia è fondamentale.
Spesso la metatarsalgia non viene subito riconosciuta e anzi viene confusa proprio con il Neuroma di Morton. Si può quasi dire che il Neuroma di Morton è la conseguenza di una prolungata metatarsalgia, piuttosto che esserne una causa.
È importante consultare uno specialista per avere una corretta diagnosi, il professionista potrebbe prendere in considerazione alcuni di questi aspetti:
In alcuni casi, sono richiesti esami diagnostici per escludere altre condizioni simili:
Solo un professionista qualificato può fornire una diagnosi definitiva e consigliare il trattamento più appropriato.
Il trattamento del neuroma di Morton può essere conservativo o chirurgico a seconda della gravità dei sintomi e delle preferenze individuali del paziente.
Il trattamento conservativo fisioterapico, prevede due fasi.
Nella prima parte del trattamento, ossia in fase acuta dove la patologia risulta più dolorosa, vengono effettuare sedute di laser ad alta potenza e infiltrazioni di ozono (SIT), che favoriscono la riduzione del dolore e l’attenuazione dell’infiammazione.
In particolare l’effetto antiedemigeno del laser, permette la riduzione del volume del Neuroma e la conseguente compressione fra i metatarsi, portando così alla sensazione di sollievo dal dolore.
Nella seconda parte del trattamento, quindi superata la fase dolorosa, è consigliata la terapia manuale, che include mobilizzazioni al piede ed esercizi di stretching. La terapia manuale aiuta a rilassare la fascia plantare e ridurre la compressione del piede.
A supporto dei trattamenti indicati sopra è possibile eseguire delle infiltrazioni di cortisone per ridurre l’infiammazione e il dolore. Queste infiltrazioni vengono previste per un periodo limitato di tempo.
Nel caso il trattamento conservativo non porti risultati o il paziente scelga subito l’opzione chirurgica si possono eseguire i seguenti interventi:
È scontato dirlo ma se si vuole evitare che il neuroma di Morton possa recidivare è importante seguire le indicazioni di medico e fisioterapista per un corretto recupero.
Il Neuroma di Morton può essere recidivo, ma la probabilità che si ripresenti dipende da diversi fattori:
Per ridurre il rischio di recidiva e gestire il neuroma di Morton, possono essere utili alcune misure preventive, come:
Per noi è importante ribadirlo più volte: è necessario seguire attentamente le indicazioni del medico riguardo al riposo, alle terapie consigliate e agli esercizi di stretching per facilitare la guarigione e prevenire le recidive.
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FT Dr. Enrico Gumirato