Fisiosanity Informa / La lombalgia: cos’è, da cosa è causata e come curarla
La lombalgia, termine utilizzato per indicare la presenza di un dolore localizzato nella zona lombare della schiena, è un disturbo molto comune conosciuto anche come mal di schiena.
Si tratta di una condizione dolorosa, a volte a comparsa improvvisa, che coinvolge articolazioni e muscoli e si presenta solitamente a seguito di sforzi o movimenti bruschi. Più di 1 persona su 2 ne soffre almeno una volta nella vita e colpisce sia donne che uomini, principalmente tra i 30 e i 50 anni.
Un semplice mal di schiena però potrebbe nascondere patologie più importanti, per questo non bisogna trascurare i segnali del nostro corpo. Diagnosi precoce e un trattamento adeguato sono fondamentali per prevenire le conseguenze più severe della lombalgia.
Quando parliamo di lombalgia indichiamo un dolore localizzato posteriormente, tra le ultime coste e l’inizio delle natiche. Quando, invece, il dolore si irradia verso altre parti del corpo, per esempio anteriormente verso l’addome, o verso la natica e la coscia, è indice della presenza di altre patologie (come la lombosciatalgia che comporta l’infiammazione del nervo sciatico).
Per riconoscere la lombalgia è bene saperla distinguere tra acuta o cronica. Ciò che cambia è la natura del dolore, la sua intensità e la sua durata.
La lombalgia acuta è uno dei dolori più frequenti e non è prolungato nel tempo. Può durare infatti da qualche giorno fino ad un massimo di 3-4 settimane e nella maggior parte dei casi si guarisce senza alcuna complicazione.
Il dolore acuto all’altezza del rachide è quindi un segnale di allerta per un’avvenuta lesione, una reazione di difesa e un input a modificare posizione. Gioca un ruolo protettivo perché impedisce quei movimenti che possono arrecare ulteriore danno alla colonna vertebrale.
Questo tipo di mal di schiena ha origine da una postura sbagliata, da una contrattura muscolare o da un’alterazione degenerativa. Praticamente ad essere compromessa è la parte meccanica della colonna lombare quindi: vertebre, muscoli, nervi, dischi intervertebrali o legamenti.
La lombalgia cronica invece è un dolore acuto che si sviluppa, persiste nel tempo e prosegue oltre i tre mesi, anche a fronte di una lesione inesistente.
Il dolore cronico non ha una funzione protettiva, diviene autonomo e nocivo, riduce la funzionalità del rachide e favorisce la disabilità.
Per curarlo è necessario effettuare trattamenti di natura conservativa che possono dare risultati positivi, in caso contrario sarà necessario valutare se intervenire chirurgicamente.
Le cause della lombalgia possono essere molteplici:
In casi più rari il dolore può avere alle sue origini problemi come la spondilite anchilosante, infezioni, tumori spinali, la coccigodinia e la sindrome del piriforme.
Se il mal di schiena è provocato da un semplice sovraccarico della schiena, per esempio a causa dei movimenti faticosi che si compiono durante un trasloco, e dura solo pochi giorni, non bisogna preoccuparsi. Se, invece, il dolore persiste oppure è ricorrente, si deve fare riferimento a un medico.
Lo specialista che si occupa prevalentemente di queste problematiche è il fisiatra, il quale provvederà a una corretta valutazione diagnostica iniziale. Dopo aver raccolto la storia clinica del paziente, il medico proseguirà nella sua ricerca attraverso una serie di domande: da quanto tempo è insorto il dolore? È riconducibile a un particolare movimento? L’esordio è stato acuto o insidioso nel tempo? Verranno valutati infine altri parametri della vita quotidiana del paziente, quali la sua professione e l’eventuale sport che pratica. Si concentrerà poi sulla localizzazione del dolore e sulla sua eventuale irradiazione agli arti inferiori, tramite visita e test specifici. Lo specialista potrà valutare la prescrizione di esami come la Radiografia alla colonna vertebrale (RX) o la Risonanza Magnetica (RMN), l’elettromiografia ed esami del sangue.
In base alla diagnosi effettuata dal medico, verrà prescritta una terapia che può essere composta da farmaci antinfiammatori e antidolorifici. L’utilizzo di questi rimedi deve però essere limitato ai giorni di fase acuta del dolore ed è bene ricordare che è volto ad abbassare la soglia di dolore e di certo non mira alla risoluzione del problema, ma permette al fisioterapista di lavorare meglio.
Il trattamento fisioterapico prevede l’utilizzo di terapie fisiche come la laserterapia, la tecarterapia e la tens che permettono di ridurre l’infiammazione, togliere il dolore e allentare la tensione muscolare.
In seguito, quando il dolore è tenue, il fisioterapista proseguirà con le terapie manuali: la rieducazione funzionale complessa e la ginnastica posturale prevedono esercizi di fisioterapia volti a rafforzare i muscoli della schiena, rieducando ad una corretta postura la zona lombare e la colonna vertebrale del paziente.
Hai mai sofferto di problematiche legate alla lombalgia? Necessiti di un trattamento specifico, una consulenza diagnostica o semplicemente desideri avere maggiori informazioni in merito? Contattaci e saremo felici di ascoltare le tue esigenze e rispondere alle tue domande!
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FT Dr. Enrico Gumirato