L’instabilità della spalla è una condizione che si verifica quando la spalla si muove oltre i normali gradi di movimento e quindi tende a non rimanere nella sua posizione naturale, a causa della lassità delle strutture molli (capsula articolare, legamenti, muscoli e rispettivi tendini) cioè l’incapacità di mantenere la spalla in sede per alterazione di questi elementi.
Le cause dell’instabilità della spalla possono variare, ma spesso sono legate a traumi, come cadute o colpi diretti alla spalla. Alcune persone possono anche essere predisposte geneticamente a questa condizione.
Il trattamento dell’instabilità della spalla può comprendere terapie conservative, come la fisioterapia per rinforzare i muscoli circostanti e migliorare la stabilità articolare, o interventi chirurgici per riparare le strutture danneggiate. La scelta del trattamento dipenderà dalla gravità del problema e dalle esigenze del paziente.
È importante consultare un medico se si sospetta di soffrire di questa condizione, poiché un trattamento tempestivo può prevenire complicazioni future e migliorare la qualità della vita.
L’instabilità della spalla è una condizione medica in cui l’articolazione perde la sua stabilità normale, consentendo alla testa dell’omero di spostarsi in modo anomalo all’interno della cavità glenoidea della scapola – l’osso della spalla. Questa condizione può manifestarsi in diverse forme, tra cui l’instabilità anteriore, posteriore o multidirezionale, a seconda del tipo di spostamento della testa dell’omero.
Una spalla instabile può trasformarsi in una lussazione, la fuoriuscita completa della testa omerale dal suo alloggiamento normale, o in una sublussazione, quando la testa dell’omero fuoriesce solo parzialmente. È caratterizzata dalla presenza di dolore che si accentua in quelle posizioni o movimenti che riproducono il movimento che ha generato la lussazione o la sublussazione.
L’instabilità della spalla è una patologia cronica che può essere caratterizzata da lussazioni ricorrenti.
I sintomi che identificano questa patologia possono variare in gravità e manifestarsi in modi diversi ma, in genere, includono una serie di segnali rivelatori che indicano problemi nell’articolazione della spalla. Ecco alcuni dei sintomi più comuni associati all’instabilità della spalla:
È importante sottolineare che i sintomi possono variare da persona a persona, e non tutti gli individui con instabilità della spalla sperimentano tutti questi segni. Se si sospetta di avere problemi di instabilità della spalla, consultare un medico per una valutazione accurata e un piano di trattamento adeguato.
Le cause di questa instabilità possono essere varie e includono:
Comprendere le cause di queste patologie è fondamentale per la diagnosi e il trattamento efficace. Consultare un professionista medico specializzato è il primo passo per affrontare questa condizione e prevenire complicazioni future.
Per poter diagnosticare l’instabilità alla spalla, il paziente può essere sottoposto a diversi esami.
I test di apprensione riproducono movimenti che favoriscono le lussazioni e i test di aumentata lassità valutano la resistenza delle strutture capsulo-legamentose nell’impedire possibili lussazioni.
È importante eseguire l’esame comparativo con la spalla controlaterale per distinguere lassità costituzionali – congenite – da lassità acquisite o secondarie quindi a ripetute lussazioni che hanno lesionato e progressivamente “sfiancato” capsula e legamenti.
L’ecografia consente di eseguire test dinamici che mostrano una maggiore mobilità delle strutture ossee se sottoposte a specifici stress. Inoltre, permette di evidenziare la presenza della lesione di Bankart o di Hill-Sachs, meglio se confermate da specifiche proiezioni radiografiche.
Immagini più dettagliate sono poi fornite dalla risonanza magnetica, utile in particolar modo in previsione di un intervento di stabilizzazione chirurgica.
I trattamenti possono essere sia di tipo conservativo che chirurgico e vengono ovviamente valutati dallo specialista in base allo stato del paziente.
Il trattamento fisioterapico dell’instabilità della spalla svolge un ruolo cruciale nel ripristinare la stabilità e la funzionalità dell’articolazione. Fisiosanity propone trattamenti che mirano a rinforzare i muscoli circostanti, migliorare la postura e la stabilità articolare, ridurre il dolore e prevenire ricadute. Ecco alcuni dei possibili trattamenti fisioterapici per l’instabilità della spalla:
A supporto dei trattamenti manuali, risultano decisamente utili le terapie fisiche quali laser ad alta potenza e tecarterapia per accelerare la guarigione di un eventuale processo infiammatorio a seguito di lussazione o sublussazione.
Il percorso riabilitativo varia in base all’entità dell’instabilità, ma mediamente dura 3-4 mesi, con un miglioramento della mobilità dell’arto superiore visibile nel primo mese e un inizio del recupero della forza e stabilità dopo il secondo mese.
Per noi di Fisiosanity la fisioterapia personalizzata è un componente essenziale nel trattamento dell’instabilità della spalla, poiché aiuta a migliorare la forza, la stabilità e la funzionalità, riducendo il rischio di futuri episodi di instabilità. Tuttavia, il piano di trattamento deve essere adattato alle esigenze individuali del paziente e supervisionato da un professionista medico esperto.
Nei casi più gravi di instabilità con lesioni di capsula e legamenti, si richiede l’intervento chirurgico volto a stabilizzare la capsula articolare della spalla e rendere più compatta la testa dell’omero nella cavità glenoidea.
In caso di danno anche osseo – sia a livello della testa dell’omero che della scapola – l’intervento ha l’obiettivo di ripristinare una corretta anatomia per evitare fuoriuscita della spalla.
L’immobilizzazione dell’articolazione ha una durata di 3-4 settimane, successivamente il paziente dovrà intraprendere un percorso fisioterapico, come descritto sopra, per recuperare il tono muscolare e il range di movimento della spalla.
Il percorso riabilitativo per la rieducazione funzionale della spalla ha una durata tra i 2-3 mesi.
Al termine della fisioterapia il paziente può ritornare alle normali attività quotidiane, ma il ritorno agli sport, come il rugby, il nuoto, la pallavolo o il sollevamento pesi, è sconsigliato per almeno 6 mesi.
Prevenire una ricaduta dell’instabilità della spalla è fondamentale per mantenere la stabilità e la funzionalità dell’articolazione a lungo termine.
La prevenzione delle ricadute dell’instabilità della spalla richiede un impegno costante nella cura e nella protezione dell’articolazione. Con un’attenzione continua alla salute della spalla, è possibile ridurre in modo significativo il rischio di futuri episodi di instabilità e godere di una migliore qualità di vita.
Soffri di questa patologia o hai appena subito un intervento alla spalla? Contattaci e valuteremo lo stato della patologia e il migliore modo per affrontarla.
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FT Dr. Enrico Gumirato